IMAGING INTEGRATO NELL’ARTRITE PSORIASICA

INTRODUZIONE

L’artrite psoriasica, come le altre spondiloentesoartriti, può interessare la membrana sinoviale, le cartilagini articolari e l’inserzione ossea dei tendini e dei legamenti, sia dello scheletro appendicolare che di quello assiale. Le articolazioni più colpite sono le interfalangee distali (IFD), le interfalangee prossimali (IFP), le metacarpofalangee (MCF) e le metatarsofalangee (MTF), seguite dal ginocchio e dalla caviglia. Nello scheletro assiale sono prevalenti le alterazioni sacroiliache e vertebrali.
La diagnosi di artrite psoriasica si basa sul riconoscimento di una o più delle molteplici manifestazioni cliniche in pazienti con psoriasi o familiarità per questa malattia cutanea, tenendo presente che non sempre tali manifestazioni e la psoriasi sono facilmente evidenziabili. Esistono numerosi criteri classificativi per l’artrite psoriasica, ma i criteri CASPAR (ClASsification criteria for Psoriatic ARthritis) rappresentano l’attuale “gold standard”.
Le diverse tecniche di imaging possono svolgere un ruolo determinante, non solo nella diagnosi precoce, ma anche nella valutazione dello stato di attività e severità di malattia, nella valutazione della risposta al trattamento e della progressione del danno anatomico. L’ampia possibilità di scelta fra le numerose tecniche di indagine rende più agevole l’iter diagnostico ed il monitoraggio dell’artrite psoriasica, ma può comportare errori dai quali derivano conseguenze di non trascurabile rilievo.
La radiologia convenzionale conserva un ruolo centrale e rappresenta, nella maggior parte dei casi, l’indagine di primo livello. Un’approfondita conoscenza della semeiotica radiologica è presupposto indispensabile per la precoce e corretta identificazione delle lesioni elementari che caratterizzano le diverse espressioni della malattia. La quantificazione e lo studio della progressione del danno radiologico rappresentano, inoltre, le più rilevanti misure prognostiche di evoluzione sfavorevole della malattia e la prevenzione dell’integrità strutturale viene considerata fra gli obiettivi del trattamento.
L’ecografia articolare è una tecnica di imaging non invasiva, rapida e relativamente economica, che consente un’accurata valutazione delle alterazioni morfostrutturali articolari. L’adozione di trasduttori ad alta frequenza ad elevata risoluzione spaziale consente anche l’individuazione precoce delle erosioni. Il più recente impiego della tecnica power Doppler e dei mezzi di contrasto ecografici ha, inoltre, permesso la valutazione semiquantitativa della vascolarizzazione della membrana sinoviale e delle entesi.
La risonanza magnetica è una metodica di evidente utilità nello studio dell’apparato osteo-articolare. La sua multiplanarità consente una visione d’insieme dell’articolazione, nella quale vengono evidenziati l’osso, la cartilagine articolare, la membrana sinoviale, i tessuti molli periarticolari, fra cui le entesi. La tomografia computerizzata multidetettore o multistrato mostra una chiara superiorità rispetto alla radiologia convenzionale nell’evidenziare le fini erosioni, l’iniziale sclerosi e la neoproduzione ossea. Essa è di particolare utilità nei casi di dubbia interpretazione di un radiogramma standard, nell’esame di alcune articolazioni di difficile valutazione alla radiologia convenzionale, come il polso, le articolazioni costo-vertebrali o nello studio di eventuali complicanze, più evidenti nelle fasi tardive della malattia.
Nell’ambito di un’impostazione concettualmente rigorosa, l’organizzazione dei contenuti e la scelta degli argomenti del testo è stata affrontata in termini eminentemente pratici. Essa si propone lo scopo di fornire un’esposizione alle principali tecniche di imaging, contestualizzate agli obiettivi clinici, individuandone limiti e vantaggi e di formulare i principi generali nell’applicazione dei sistemi di quantificazione del danno strutturale in corso di artrite psoriasica.

EDITORS

 

 Fausto Salaffi :

 

 

Clinica Reumatologica Ospedale “Carlo Urbani”, Dipartimento Scienze Cliniche e Molecolari Università Politecnica delle Marche, Jesi, Ancona


Salvatore D’Angelo:

Unità operativa di Reumatologia dell’AOR San Carlo, Potenza

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